19 gennaio 2021

Abbazia di Casamari
SPUC 2021
 

Cari fratelli e sorelle,

è sempre bello ritrovarsi assieme in questo antico luogo di preghiera, che testimonia nella sua origine e nella sua storia l’unità dei cristiani, per alzare all’Altissimo la nostra comune preghiera perché si affretti il tempo dell’unità di tutti i discepoli del Signore Gesù. E’ lui, infatti, cari amici, la vite su cui noi siamo innestati e sulla quale possiamo crescere e portare frutto. Si dovrebbe riscoprire la forza di questo legame e non continuare ad affermare il nostro io, come se potessimo salvarci da soli con quell’arroganza che caratterizza a volte la nostra società. Mai come in questo tempo ci accorgiamo di essere connessi. La pandemia ci ha resi tutti fragili, tutti impreparati, tutti soggetti allo steso male. Ci ha fatto capire che siamo parte della stessa famiglia umana, pur nella differenza che ci caratterizza e che deve arricchirci, rendendoci più coscienti che davvero nessuno può salvarsi da solo.  “Chi rimane in me porta molto frutto”, dice Gesù. Nel breve brano del Vangelo, la vite e i tralci, il Signore ripete molte volte il verbo “rimanere” (menein in greco). Ecco il segreto per portare frutto: rimanere in Gesù, cioè vivere con lui. Il verbo evidenzia la stabilità del nostro rapporto con lui. Per noi vivere è “rimanere”, stare con lui, rimanere nella sua parola, rimanere nel suo amore. Non saranno certo la ricchezza, il benessere, il successo, tanto meno il numero dei followers sui social, che ci renderanno felici e produrranno frutto nella nostra vita.

 

Uniti alla vite troveremo sempre gioia e pace. Perciò in quei tralci ci siamo tutti. Mi immagino ci siano anzitutto i poveri, i più fragili, i malati, gli anziani, coloro che li aiutano, tutti coloro che soffrono le conseguenze umane e scoiali di questa pandemia. Cari amici, sia questa la nostra preghiera per l’unità: una preghiera che, mentre ci avvicina tra noi discepoli di Gesù, include tutti. Prendiamo la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani come momento in cui mostrare al mondo che la nostra unità, pur nella differenza che ancora ci divide, può essere segno dell’unità di tutta la famiglia umana. Allora la preghiera incessante, la meditazione della parola di Dio, la solidarietà e l’amore per i piccoli e i poveri siano il nostro impegno per “rimanere” nel Signore Gesù. Grazie Signore, perché tu solo sei la vite e noi prendiamo vita da te e dal tuo amore appassionato e tenero per noi. Amen.



+ Ambrogio Vescovo

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Qui la Fotogallery Preghiera Ecumenica Interdiocesana 2021

Si legga anche l'articolo Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2021