Omelia Sant’Arduino - Ceprano (2024)
Domenica 28 luglio 2024
Santa Maria Maggiore - Ceprano
Sorelle e fratelli,
Sorelle e fratelli,
la festa di un santo ci aiuta sempre a riscoprire la nostra vita cristiana al di là delle pur legittime e belle manifestazioni esteriori, che la arricchiscono. Quando pensiamo ai santi e leggiamo la loro vita in genere si pensa siano persone impossibili da imitare. Ma almeno ci fanno pensare in un tempo in cui non si ha mai tempo per fermarsi a riflettere, e così arricchiscono la nostra umanità. Sant’Arduino, come sapete, veniva da lontano e si fece pellegrino fino in Terra Santa con altri compagni. Dopo un periodo da eremita presso il monte Gargano, sulla via del ritorno passò per Ceprano. Qui vide una città sofferente, colpita da una pestilenza. Avrebbe potuto continuare. In fondo sarebbe stato legittimo. Stava tornando nel suo Paese in Gran Bretagna. Perché fermarsi quando si hanno dei programmi stabiliti? E per di più, perché prendersi cura di quegli ammalati, che non c’entravano nulla con lui?
Ecco, sorelle e fratelli, cosa dice la presenza di questo santo nella nostra città: non voltare gli occhi davanti al dolore degli altri, fermarsi, come il Buon Samaritano, prenderci cura di chi soffre. Quanto lo facciamo? Siamo nel mondo della fretta. Si ha sempre fretta. Si hanno sempre cose da fare, in genere per se stessi. E alla fine tanta gente rimane sola, chiusa nel suo dolore e nella tristezza. Oggi nella festa dei nonni e degli anziani, pensiamo a quanti anziani soli a casa o in istituto!
Abbiamo ascoltato nella lettera di San Giacomo: “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia il proprio fratello è omicida”. Sono parole chiare, che possono apparire un po’ dure. Eppure spesso questa è la vita del mondo. Si diffonde l’odio, perché non si ama che se stessi e il proprio interesse. C’è tanto odio nel mondo, cari amici. L’odio delle guerre, l’odio verso chi non è come te, l’odio delle mafie che dominano gli altri con il denaro e la corruzione o con la droga. Non possiamo non tenerne conto, non possiamo far finta di niente, come se questo fosse normale o, come si dice, parte della storia.
E Giacomo continua: “”Se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità”. Non chiudiamo mai il cuore al bisogno dell’altro, chiunque egli sia. Ma se non ti fermi, se non ascolti, se non guardi il volto di una donna o di un uomo, non capirai mai il suo bisogno. Ce lo ha ripetuto con chiarezza Gesù nel Vangelo che abbiamo ascoltato: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e i avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Questa, sorelle e fratelli, è la vita. Questa è l’unica via per essere cristiani, donne e uomini felici perché sanno voler bene, amare, prendendosi cura degli altri senza distinzioni. Ah, ma quello lo conosco, quello è poco di buono, quell’anziano ha i parenti, perché non vanno loro a trovarlo, e quell’altro se ne torni nel suo Paese! E così via. Ognuno ha le sue scuse, così può continuare a occuparsi solo di se stesso, magari lamentandosi e giudicando gli altri. Caro fratello, cara sorella, così non sarai mai felice e te la prenderai con gli altri, anche perché non hai soprattutto capito che in ognuno di questi fratelli e sorelle più piccoli c’è Gesù. Lo ha detto Gesù stesso nel Vangelo che abbiamo ascoltato.
Sant’Arduino ci aiuti a vivere come lui, che da pellegrino non continuò la sua strada, ma capì che anche chi ha una meta da raggiungere non può non fermarsi davanti a chi soffre. Così lui si fece Buon Samaritano perché, ascoltando Gesù nella preghiera e nella meditazione della sua Parola, seppe riconoscerlo negli appestati di Ceprano. Invochiamo il Signore per sua intercessione perché ci aiuti a imitarlo e affidiamo a lui questa città e questa terra da lui percorsa con alcuni suoi compagni, che ricordiamo con lui, perché sia abitata da donne e uomini che sappiano diffondere il profumo dell’amore di Dio che è vita e speranza. E affidiamo a lui anche la Terra Santa, dove si è fatto pellegrino, perché torni presto la pace e tutti possano prendersi cura del dolore degli altri, come fece Sant’Arduino a Ceprano.
+ Ambrogio Vescovo
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