Domenica 2 ottobre 2022
Santuario Madonna della Neve - Frosinone

02 10 2022

Cari fratelli e sorelle,

in questa domenica celebriamo il tempo del creato, alziamo gli occhi da noi stessi per guardarci intorno, per condividere con tutte le creature viventi il dono di vivere su questa terra e in questo mondo. Il messaggio di papa Francesco per questo tempo del creato suona come un invito a tutti: “Ascolta la voce del creato”. Tu non sei solo. Sei unico nella tua singolarità, ma non sei l’unico vivente. Sei in mezzo a tanti esseri viventi, dalle piante agli animali, dalla terra agli esseri umani. A volte siamo talmente impregnati di noi stessi, che ci comportiamo come se gli altri non esistessero. Ci sono persone che parlano, urlano, camminano, guidano, senza accorgersi di non essere gli unici abitanti del pianeta terra. Per cui ti urtano, gridano, si arrabbiano, sparlano degli altri, si lamentano, come se non esistessero che loro e riversano sugli altri la loro insoddisfazione. Cari amici. L’io assoluto non esiste. Noi siamo sempre connessi, nonostante a volte non ci piaccia, anche quando siamo soli, anche quando non siamo connessi sui social. Gli altri esistono e li devi ascoltare. L’acqua, la terra, le piante, gli animali, il cosmo esistono con noi. Noi stessi, come dice il libro della Genesi, siamo “polvere della terra”, cioè siamo fragili e deboli come è fragile il pianeta su cui viviamo. Lo abbiamo vito nei disastri ambientali, anche nel nostro Paese. Tu ascolti la loro voce o ascolti solo te stesso? 

   “Purtroppo, - scrive papa Francesco - quella dolce canzone è accompagnata da un grido amaro. O meglio, da un coro di grida amare. Per prima, è la sorella madre terra che grida. In balia dei nostri eccessi consumistici, essa geme e ci implora di fermare i nostri abusi e la sua distruzione”. – Ce lo ricorda la Valle del Sacco e il suo disastroso inquinamento per cui si continua a fare ben poco – “Poi, - continua Francesco - sono le diverse creature a gridare. Alla mercé di un «antropocentrismo dispotico» (Laudato si’, 68), agli antipodi della centralità di Cristo nell’opera della creazione, innumerevoli specie si stanno estinguendo, cessando per sempre i loro inni di lode a Dio. Ma sono anche i più poveri tra noi a gridare. Esposti alla crisi climatica, i poveri soffrono più fortemente l’impatto di siccità, inondazioni, uragani e ondate di caldo che continuano a diventare sempre più intensi e frequenti … gridano i nostri figli. Minacciati da un miope egoismo, gli adolescenti chiedono ansiosi a noi adulti di fare tutto il possibile per prevenire o almeno limitare il collasso degli ecosistemi del nostro pianeta”. Lo aveva gridato anche il profeta Abacuc, che grida a Dio la violenza del mondo, quella della guerra e delle ingiustizie, di cui fu spettatore. Sembra che Dio non risponda, non ascolti quel grido rivolto a lui, il grido della nostra madre Terra e di un creato dissestato dall’egoismo umano. Non possiamo stare tra gli indifferenti, perché non faremmo neppure il nostro vero interesse. Non dovremmo allora gridare anche noi davanti al protrarsi distruttivo della guerra in Ucraina e in altri Paesi del mondo? Non dovremmo piangere per i 1300 migranti morti nel Mediterraneo nel 2022?

   A volte noi ci tiriamo indietro, come se non ci interessasse. Diventiamo sordi! Che importa a me? Non è certo colpa mia se le cose stanno così! E allora continuiamo nell’indifferenza a non prendere posizione, a non schierarci, perché davanti alla violenza e alla smania di possesso si deve prendere posizione, mentre continuiamo a pensare che prima devo risolvere il mio problema, e poi magari mi occuperò anche di questo. Ma non è così che funziona la storia, perché siamo connessi e il male di uno ricade su tutti, l’indifferenza di uno fa male a tutti. Non possiamo cedere al pessimismo, anche se i tempi sono difficili. La fede, che si nutre della preghiera, come questa sera insieme, è una forza di cambiamento, una vera rivoluzione umana. Ce lo ha detto Gesù quando i discepoli gli chiesero di accrescere la loro fede: “Se aveste fede come un granellino di senape, potreste dire a questo gelso. Sradicati e vai a piantarti nel mare, ed esso vi obbedirebbe”. La fede non è un’ideologia, è seguire Gesù, ascoltarlo, imitarlo nell’amore per gli altri, nell’interesse per tutti, nella solidarietà e nella cura dei fragili e dei poveri. È ciò che cerchiamo di fare quando siamo qui per la Santa Messa, quando apriamo la Bibbia e il Vangelo e ascoltiamo la Parola di Dio, quando aiutiamo gli altri, quando ci prendiamo cura del creato e dei suoi innumerevoli abitanti, quando andiamo a trovare un anziano solo o malato, quando semplicemente ci prendiamo cura di qualcuno senza interessi, gratuitamente.   

   Vuoi essere parte di questo popolo che si vuole prendere cura del creato, di tutti gli esseri viventi, a cominciare dai piccoli e dai più bisognosi? Vuoi crescere come una donna e un uomo che nutrono il loro animo con lo spirito di Dio, con la Parola di Dio, o vuoi solo realizzarti senza interesse che per te stesso? Ricordati che non così ti realizzerai davvero, perché solo nella solidarietà, nella cura reciproca, nella responsabilità per il mondo, realizzerai te stesso. Non farti ingannare da facili illusioni, che ti mostrano un mondo e un futuro che non esistono. Solo il bene e l’amore gratuito ti salveranno e risponderanno davvero al tuo bisogno e alla tua umana e spirituale. Chiediamo al Signore di alzare gli occhi da noi stessi per credere alla visione di un mondo nuovo, di cui parlò al profeta, e di cui siamo chiamati a essere responsabili: “Scrivi la visione e incidila bene sulle tavolette – allora si scriveva su tavolette di argilla – perché la si legga speditamente. È una visione che attesta un termine, parla di una scadenza e non smentisce; se indugia, attendila, perché certo verrà e non tarderà. Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede”. La domanda, cari amici, non è sentirsi giusti, ma vivere con responsabilità la giustizia davanti alle grandi ingiustizie del mondo. Partecipiamo anche noi alla visione di Dio e al suo sono sul mondo, un sogno di amore e di pace. Preghiamo il Signore che ci aiuti a custodire sempre questo sogno.


+ Ambrogio Vescovo



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È disponibile una Fotogallery Giornata del creato 2022

L'articolo pubblicato dal quotidiano Ciociaria Oggi (edizione del 06.10.2022): cliccando qui.

Si legga anche la news dedicata:
 Tempo del Creato 2022: dal 1° settembre al 4 ottobre
https://www.diocesifrosinone.it/notizie/ultime/tempo-del-creato-2022-dal-1-settembre-al-4-ottobre.html